La guerra scoppiata lo scorso dicembre tra Mediaset e Sky ha messo a nudo tre problemi tutti italiani nel settore delle telecomunicazioni: il conflitto di interessi del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, molto “vicino”, per usare una formula soft, a Mediaset; i monopoli nati e cresciuti nel settore televisivo privato senza interventi legislativi che garantissero una reale concorrenza a più soggetti; il lento declino della Rai, la Tv di Stato finanziata dal canone. Tutto questo a soli tre anni dal 12/12/2012: la notte del passaggio al “tutto digitale” e dell'abbandono delle vecchie frequenze televisive analogiche.
[...] Perché Sky si lamenta, allora? I dati indicano che sarà leader nel settore tv nei prossimi anni: gli uomini di Murdoch, però, hanno capito che abbassare la guardia non conviene, anche se gli analisti prospettano un futuro di sicuro successo. Lo indicano studi pubblicati da ITMedia Consulting nel secondo rapporto “2008-2010: il sorpasso di Sky”. A fine 2008 il mercato televisivo italiano ha raggiunto il valore di 8,7 miliardi di euro. Con una crescita superiore al 5% annuo varrà, a fine 2010, 9,6 miliardi. A trainare la crescita sarà la televisione a pagamento, favorita dalla sempre maggiore concorrenza tra piattaforme. In termini di risorse continuerà a prevalere la pubblicità, pur crescendo meno rispetto alla pay-tv. La pubblicità è destinata a divenire la risorsa prevalente della televisione digitale terrestre, forte di un'offerta che sarà sempre più in chiaro, il satellite continuerà a sostenersi prevalentemente con gli abbonamenti alla pay-tv. Sky diventerà, nei calcoli degli esperti, il primo operatore nazionale, spartendosi la torta televisiva con Mediaset e Rai, mentre resterà poco spazio agli altri operatori. Mediaset continuerà a essere leader della raccolta pubblicitaria, pur perdendo alcuni punti percentuali, mentre Sky sarà leader nel campo della pay-tv, ma ridurrà la propria quota di mercato.
Nel 2010 la torta televisiva sarà così spartita: Sky Italia sarà il principale attore televisivo con il 32% di quota di mercato, seguiranno Mediaset e Rai con quote di mercato del 31% ciascuno. Nei prossimi tre anni ITMedia Consulting prevede per Mediaset una crescita annua del 3%, dovuta principalmente ai maggiori introiti da pay-per-view e ai nuovi pacchetti a pagamento proposti a partire dai mesi scorsi. Questa crescita compenserà in parte lo stagnante andamento della pubblicità, che continuerà comunque a essere la principale fonte di entrate. In altre parole, crescerà la componente pay, ma non raggiungerà il 10% del totale delle risorse Mediaset. Rai sarà l'operatore meno favorito nel mercato televisivo dei prossimi anni. La Tv pubblica, infatti, subirà variazioni minime in termini di ricavi, di poco superiori all'1%: la crescita sarà limitata sia dal punto di vista del canone che della raccolta pubblicitaria. La situazione stagnante è dovuta al fatto che non si prevede l'ingresso nel mercato della pay-tv, cioè nel mercato delle risorse che presentano il tasso di crescita maggiore. [...]
www.ilsole24ore.com, 28 Gennaio 2009
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