In un paese normale, la soluzione per la sostituzione del Commissario Maurizio Dècina sarebbe automatica e non richiederebbe neppure discussione. Nel paese dei campanili, che ama complicare all’inverosimile anche le cose più semplici, pare che tutto ciò non sia così scontato
Se dovessi indicare le sfide che attendono l’Agcom nei prossimi anni, non potrei che elencare le seguenti: la gestione dello spettro e la razionalizzazione e l’uso delle frequenze, in particolare quelle una volta non contendibili, appannaggio del broadcasting (Tv e radio), oggi soggette a un processo di riconversione in tutto o in parte a favore del mobile broadband; la regolazione dell’accesso e gli incentivi agli investimenti nelle reti di telecomunicazioni; la gestione della rete e la net neutrality; la tutela della proprietà intellettuale e la libera circolazione dei contenuti sulle nuove reti di comunicazione; la definizione e la revisione dei mercati (telecomunicazioni, televisione e media) in un contesto di convergenza e con l’ingresso di nuovi attori globali non presenti in analogico.
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