L’attuale Amministrazione Trump ha mostrato, fin dall’inizio, di voler cambiare il modo in cui gli Stati Uniti intendono affrontare la trasformazione digitale, a partire dalla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, e, come ulteriore conseguenza, abbandonare, anche in questo ambito, il tentativo, perseguito in passato, di un approccio comune con l’Europa.[...]
[...] I limiti della regolamentazione verticale erano infatti evidenti, perché separava mercati sempre più convergenti e, nel tentativo di adattarsi alla nuova realtà, tentava di creare un level playing field in un campo di gioco che nel frattempo era cambiato. Il suo fallimento è provato in primo luogo dal mancato raggiungimento degli obiettivi: dov’è la competitività dell’industria europea? Dove sono gli operatori europei globali? [...] .
[...] Come nel caso dei servizi media, anche qui l’obiettivo primario non appare dunque quello di accrescere la competitività europea, attraverso interventi volti favorire la creazione di nuovi entranti, così da meglio competere con le grandi piattaforme globali, ma prevalentemente di sostenere soggetti già esistenti, messi in crisi dalla trasformazione digitale. [...] In altri termini, nel riaffermare i propri valori e la propria cultura, l’Europa deve continuare a guardare avanti, non rinunciando ad innovare, ma anzi facendolo nel rispetto di regole che favoriscano la crescita e come tali siano “neutre”, rispetto al terreno di gioco e agli attori che vi si confrontano.
Augusto Preta, Agenda Digitale, 20.02.2025
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