Ha cominciato Netflix. Una strategia aggressiva le ha permesso di coprire, a gennaio 2016, l’intero pianeta: oltre 200 paesi, inclusa l’Italia.
Ha risposto a fine dicembre Amazon Prime Video con la stessa distribuzione su vasta scala (Italia inclusa) e l’obiettivo di accrescere sensibilmente gli abbonati.

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Dopo aver cambiato il modo di guardare la tv, Netflix e Amazon si affrontano su scala mondiale per conquistare l’egemonia nel mercato della produzione e distribuzione di contenuti televisivi. Il processo riguarda anche l’Italia e sarebbe bene occuparsene prima che sia troppo tardi.

[…] "Nel 2016 Netflix ha investito nella sola produzione 5 miliardi di dollari, che diventeranno 6 miliardi nel 2017. I maggiori broadcaster europei, con in testa la Bbc, investono meno di 2 miliardi e dunque non sono più in grado di competere sullo stesso terreno."

[...] "Amazon, partito in sordina, mostra di avere quantomeno le stesse ambizioni del rivale.  Ciò che risalta è la crescita impressionante, dovuta prevalentemente alla componente video: dai 45 milioni del 2105 ai 65 milioni dodici mesi dopo. I crescenti investimenti in produzione (con Emmy e Oscar già in bacheca), la possibilità di sfruttare un business consolidato, in cui è dominante, con ciò che ne consegue in termini di profilazione del pubblico e utilizzo efficiente dei (big) dati, insieme alla possibilità di raggiungere consumatori dall’elevatissima disponibilità di spesa  fanno di Amazon il candidato ideale per dominare il settore nei prossimi anni".

Augusto Preta, Lavoce.info, 10/03/2017

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