4 dicembre 2012

Il 2012 segna una svolta nella televisione italiana. La recessione economica si riflette anche sul mercato televisivo: alla pesante crisi del settore pubblicitario, si aggiunge per la prima volta un calo delle risorse pay, che hanno costituito il motore della crescita nell'ultimo decennio.

Il risultato di questi fattori è una perdita di oltre il 5% dell’intero mercato.

Completato lo switch off, la DTT inizierà a ridurre la propria penetrazione sui televisori principali. Il satellite non arresterà, invece, la sua crescita, ma a svilupparsi maggiormente, secondo ITMedia Consulting, saranno le nuove piattaforme di broadband tv: grazie allo sviluppo della banda larga, a una maggiore qualità e varietà dei servizi offerti rispetto al passato, a prezzi più competitivi, aumenteranno la penetrazione nelle abitazioni tv passando dal 2% all’8% del totale nel 2014.

La crisi della pubblicità ha penalizzato soprattutto Mediaset e Rai, che, alla fine dell’anno in corso, fanno registrare una perdita in doppia cifra, superiore a quella dell’intero mercato. Tiene la pubblicità di Sky, grazie anche alle buone prestazioni su DTT. Anche Telecom Italia registra buone performance della componente pubblicitaria dei propri ricavi.

E’ evidente, all’interno del mercato, un duplice trend: da un lato la crescita degli ascolti porterà un aumento dei ricavi sul digitale terrestre, di cui beneficeranno in particolare i fornitori di contenuti indipendenti; dall’altro, lo sviluppo del broadband permetterà l’aumento delle offerte di servizi lineari e soprattutto non lineari di tipo over the top anche da parte di nuovi entranti.

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