[...] Quali sono le previsioni sul mercato Vod in Europa da qui al 2027 in termini di giro d’affari?Prevediamo un’ulteriore crescita dello streaming video nei prossimi anni. Il totale Vod in Europa occidentale raggiungerà la consistente cifra di 25 miliardi di euro a fine 2024 e supererà la barriera dei 30 miliardi, con una crescita media annua superiore al 7%.L’Avod rappresenta la componente a maggior crescita, passando dal 34% del 2024 al 42% del 2027 dei ricavi totali... In sostanza, mentre la componente abbonamenti rimane pressoché stabile e non contribuisce più alla crescita, aumentano i ricavi da pubblicità che fanno crescere l’intero settore.
È probabile anche assisteremo anche in Europa alla crescita di superbundle (come quelli annunciati negli Usa) che di fatto permetteranno di vincolare gli utenti e ridurre il churn? È la soluzione che molti stanno sperimentando in questo momento, e che appare in linea di principio quella maggiormente in grado di ridurre i rischi di abbandono in un mercato sempre più popolato e competitivo, e dunque focalizzato sulla conquista dell’attenzione e del tempo cliente/consumatore. Si tratta però di una strategia non priva di rischi e ancora più “costosa”. Se per certi versi potrà garantire ad alcuni maggiori opportunità di successo, in generale questo non funzionerà per tutti ed è prevedibile una riduzione degli attori non solo legata al possibile consolidamento, ma anche alla concreta possibilità che una competizione così cruenta e aggressiva finisca per lasciare dei “cadaveri” sul terreno.
Ci sono dei passaggi della “trasformazione digitale” che in questo momento stiamo sottovalutando e che sono invece destinati ad avere un forte impatto? Quello più rilevante è la necessità di non ragionare più in termini di settori separati, ma di ecosistema. Netflix è stato tra i primi a cercare di rispondere alla contrazione degli abbonamenti alla fine del 2022, con la stretta sulla condivisione degli account e il lancio delle offerte con la pubblicità, che hanno contribuito al cambiamento del modello di business e alle nuove pratiche di consumo. Il consumatore ha infatti iniziato a ridurre il numero dei servizi Svod, abbandonando (churn) l’abbonamento ad almeno una parte degli operatori, contraendo così il fenomeno del multihoming, cioè del numero di servizi Svod a disposizione di ogni abitazione, che aveva caratterizzato in precedenza lo sviluppo del settore. Al contempo, i consumatori hanno spostato l’attenzione verso i servizi online finanziati dalla pubblicità, Avod puro, o sui servizi “ibridi” dove l’accettazione della pubblicità comporta una riduzione del prezzo di abbonamento. In questo modo, si amplia la concorrenza diretta con lo Svod e la pay tv, ma anche con la tv in chiaro, mentre sulla pubblicità online si trasferiscono nuove ulteriori risorse, che andranno a competere con quelle della televisione lineare in chiaro (Mediaset, Rai), in cui anche Netflix diventa un protagonista sempre più importante.[...]
Eliana Corti, Tivù, Luglio/Agosto 2024
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