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ITMedia Consulting è una società di ricerca e consulenza economica che opera nel campo dei contenuti video e dei media digitali.

Ciò che contraddistingue la società è la sua attenzione alla transizione digitale, con una riconosciuta competenza nell'analisi di mercato, nello sviluppo del business, nella regulation e competition policy, nell'accessibilità dei contenuti e nella convergenza tra media - internet - telecomunicazioni.

 

ITMedia Consulting ha sviluppato tali competenze lavorando con clienti internazionali, quali policy makers, autorità di regolamentazione e concorrenza, operatori - storici e nuovi entranti, servizi di streaming e piattaforme digitali - proponendosi come punto di riferimento per affrontare le sfide della trasformazione digitale.

L'approccio innovativo, un top management altamente qualificato, la dimensione internazionale, la reputazione di cui gode e la sua indipendenza consentono a ITMedia Consulting di offrire servizi personalizzati di alta qualità, mirati alle specifiche esigenze dei clienti.

Hightlights

Lo sviluppo del digitale cambia anche la TV

Il rapporto tra televisione e internet è da tempo uno dei temi centrali nel dibattito sul futuro della televisione. In questo contributo di Augusto Preta per StartMag vengono analizzati gli scenari e le prospettive di un processo ormai irreversibile.

Augusto Preta pic2015

[…] Tutto parte da Netflix, che ha cambiato il paradigma consolidato con il quale per decenni la televisione, il cinema e l’immaginario audiovisivo sono stati finanziati, prodotti, distribuiti e consumati. Poche società di produzione, le major, a dominare l’industria audiovisiva. Pochi operatori, spesso verticalmente integrati con queste società, a dominare il mercato della pay Tv: i primi massimizzando i ricavi, estendendoli a una pluralità di fonti di finanziamento (finestre), incrementando i costi di produzione per accaparrarsi i migliori talenti e in questo modo accrescendo le barriere all’ingresso per i potenziali nuovi entranti. A loro volta, i grandi distributori (le Tv, in particolare quelle a pagamento) in grado in questo modo di acquisire contenuti unici e attraenti da rivendere ai loro utenti o abbonati, aumentando i propri ricavi e il loro peso sull’intero mercato televisivo. […]

[…] Se l’obiettivo rimane quello di mantenere nel proprio mondo chiuso tutti i propri abbonati, riducendo le spinte verso offerte alternative e in questo modo ridurre il tasso di abbandono (cord cutting), allora il rischio è di pagare un alto prezzo per risultati incerti e che dovranno fare i conti con la disponibilità di spesa non infinita degli abbonati e un numero di offerte in streaming sempre più ampie proposte da operatori molto agguerriti (Amazon, Facebook, Apple, Disney), difficili, per non dire impossibile, da includere tutti nel proprio giardino chiuso. Se invece l’intesa segna l’inizio di una strategia più aggressiva di trasformazione del modello di business di Sky, magari più concentrato su modelli di offerta anche non lineari, sul broadband e sullo streaming con accordi strategici con il maggiore operatore di video on demand al mondo, allora il rischio è maggiore, ma le possibilità di riuscita più ampie. I prossimi mesi saranno decisivi per capire le strategie e verificati i risultati. […]

Augusto Preta, Start Magazine n.2/2018

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