L’acquisizione della tedesca ProSiebenSat.1 è per Mediaset un’operazione perseguita a lungo e cruciale. Perché nel mercato pubblicitario la concorrenza alla tv generalista arriva ora anche da piattaforme di condivisione video, social media e videogiochi.
[...] MFE diventa così il secondo operatore europeo nel settore della pubblicità video (fonte Osservatorio europeo dell’Audiovisivo) – in chiave strategica è forse questo il risultato più importante -, dietro solo a YouTube (Alphabet) e davanti a un colosso come Meta (Facebook, Instagram), dimostrando come la strategia di Cologno Monzese sia quella di creare un soggetto europeo forte, in grado di contrastare i giganti americani in un momento di grande trasformazione del settore audiovisivo. [...]
Un mondo che cambia
[...] Per Tf1, l’ampia diffusione di Netflix offre l’opportunità di estendere la propria visibilità nel mondo digitale, rivolgendosi a fasce demografiche più giovani che sono meno propense a impegnarsi con la televisione lineare generalista e i suoi contenuti, come dimostra quel 22 per cento dei consumatori francesi che utilizzano Netflix, ma non guardano i canali di Tf1.
Nel volgere di due settimane, analoghi accordi sono poi stati sottoscritti tra emittenti tv in chiaro e streamer, sempre in Francia, tra il servizio pubblico France Télévision e Amazon Prime Video, e nel Regno Unito tra Itv (la Mediaset inglese) e Disney.In Germania, negli stessi giorni, il gruppo Bertelsmann che possiede l’altra grande tv in chiaro, Rtl, ha acquisito la pay tv Sky Deutschland (del gruppo Comcast, lo stesso di Sky Italia) [...]
Il nuovo campo di gioco
[...] In una competizione che diventa a tutto campo, i tradizionali operatori televisivi lineari come MFE/Mediaset non competono dunque più soltanto con i servizi di video on demand (come Netflix, Disney+, Amazon Prime Video, Apple+), ma anche e sempre più con le piattaforme internet di condivisione video (YouTube), i social media e i videogiochi.
La competizione è definitivamente per la conquista del tempo del consumatore, la vera risorsa scarsa per poter avere successo nel cosiddetto mercato dell’attenzione, accrescendo in questo modo la complessità e la reciproca interdipendenza tra quelli che un tempo erano mercati distinti. [...]
Accordi e alleanze o consolidamento?
[...] Sul tavolo si contrappongono per il momento due diverse strategie da parte dei broadcaster in chiaro: accordi e alleanze con gli streamer da un lato, integrazioni e consolidamento dall’altro. Se in Francia e nel Regno Unito le grandi tv generaliste sembrano percorrere la prima strada, l’Italia e la Germania sembrano muoversi nella direzione opposta, sfidando a viso aperto i grandi players americani. [...]
[...] I prossimi mesi ci diranno se l’operazione così pervicacemente perseguita da Mediaset produrrà i risultati attesi. Sono evidenti i rischi che l’azienda si è presa (a cominciare dall’ingente debito che si è accollata), ma per la società guidata da Pier Silvio Berlusconi in definitiva si trattava di decidere se continuare a essere protagonista nel settore televisivo, rimanendo rilevante anche nell’era dello streaming, o condannarsi alla marginalità per poi scomparire. [...]
Augusto Preta, Lavoce.info, 9.09.2025
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