VOD: a che gioco si sta giocando?
Presentazione del Rapporto Itmedia e intervista ad Augusto Preta su TiVÚ
La già affollata arena dell’on demand è soggetta a un’evoluzione permanente. Crescono nuove forme di interazione e di business, a partire dal mondo del gaming. Anche se il mercato può dirsi ormai maturo e proprio per questo dovrà scovare altre fonti di ricavi e di connessione congli utenti.
Bisognerà solo vedere chi vincerà
Il tema chiave che emerge dal Rapporto di quest’anno è che i modelli di video on demand che abbiamo conosciuto finora si stanno saturando e questo porta gli operatori del settore a cercare nuove strade. L’obiettivo è la fidelizzazione e il recupero di abbonati piuttosto che la loro espansione e l’’utilizzo della pubblicità è un modo per far avanzare il mercato, ma l’offerta si svilupperà in forme e modi nuovi. [...]
[...] Poiché il mercato dell’Avod crescerà a ritmi tre volte superiori rispetto a quelli dello Svod, la sensazione rispetto al passato è che ci saranno meno Paesi guida, come avvenuto per lo Svod, come il Regno Unito e Nord Europa. Certamente però tutto ciò richiede reti performanti e tecnologie di accesso (CDN, cloud, AI) molto avanzate e dunque forti investimenti: ecco, al momento su questo l’Italia non può essere annoverata tra i Paesi leader.[...]
[...] Questa incertezza ritarda lo sviluppo di strategie coerenti in ambito non solo nazionale e il rischio è di perdere il treno dello sviluppo di servizi, come quelli dei canali FAST, che sono molto promettenti e dove anche le grandi conglomerate internazionali (vedi Pluto/Paramount) stanno cominciando a cogliere i primi importanti frutti. [...]
Sandra Onali, TiVÚ, anno XXI, n 7-8, pagg 58-61
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