Quando lo streaming fa fatica: Dazn ha cambiato il sistema.
Prima c'erano solo siti illegali per lo sport online
Si chiama Dazn, ed è di proprietà della società britannica Perform. "Ha aperto la strada a un cambiamento nell’intero sistema di broadcast – spiega Augusto Preta, fondatore di ITMedia Consulting, uno dei massimi esperti di tv e media — prima per guardare una partita online esistevano solo i siti illegali. Con questa novità l’utente Internet è meno penalizzato rispetto aquello della tv, ha più offerta e ce l’ha su dispositivi (smartphone, tablet ndr) che già utilizzava prima."
[…] La domanda non è solo lecita, ma doverosa: «Le tv a pagamento sono alla finestra aspettando di capire fino a quando la gallina dalle uova d’oro potrà assicurare ricavi», spiega Preta. «Anche Sky ha investito nei sistemi di ultima generazione (la piattaforma Sky Q, ad esempio, ndr) nella fibra, nel digitale terrestre e nella internet tv per intercettare il cambiamento». Si stima che entro il 2019 i video online rappresenteranno l’80 per cento del traffico internet globale, a dare la spinta sarà il 5G. Negli Stati Uniti gli iscritti a Netflix, Amazon e alle altre piattaforme già superano gli abbonati delle pay tv classiche, che però continuano ad assicurare una maggiore redditività. In Europa, secondo le previsioni di ITMedia Consulting i ricavi del settore passeranno dai 6,2 miliardi di euro del 2018 agli 8,8 del 2021 arrivando a rappresentare il 25% del mercato delle tv a pagamento. […].
Martina Pennisi e Daniele Sparisci, Corriere della Sera, 21.09.2018