La diffusione della Tdt in Europa, sta registrando i primi dati significativi in termini di ascolto. Di conseguenza cresce l’interesse degli inserzionisti pubblicitari nei confronti del segmento multichannel. La televisione digitale terrestre continua infatti a incentrarsi, a livello europeo, sull’offerta free-to-air, a differenza delle altre piattaforme digitali (cavo, satellite e banda larga) che puntano principalmente sull’offerta a pagamento.
L’esempio più significativo è quello del Regno Unito, dove, nei cinque anni tra il 2002 e il 2008, i ricavi pubblicitari sono aumentati del 13%. Il segmento più dinamico è proprio quello multichannel, che ha quasi raddoppiato i suoi ricavi, che rappresentavano, a fine 2007, circa un terzo del totale. Nel Regno Unito inoltre si riscontra una corrispondenza tra ascolti e ricavi, per cui un terzo degli ascolti complessivi genera un terzo della raccolta pubblicitaria.
In generale, si regista, in tutti i paesi, un calo dei ricavi pubblicitari da canali tradizionali a favore del segmento multichannel. Infatti, se i ricavi pubblicitari derivanti dai nuovi canali digitali rappresentano ancora una piccola parte del totale mercato pubblicitario televisivo, questi mantengono tassi di crescita positivi a scapito di una generale tendenza a ridurre gli investimenti sui canali più tradizionali, come l’analogico terrestre.
La pubblicità è dunque la principale fonte di ricavi della televisioneì digitale terrestre in Europa, che mediamente ne rappresenta il 70%. Cavo e satellite, al contrario, raccolgono la maggior parte dei ricavi - il 90% - dagli abbonamenti alla pay-tv.
Come sempre il caso britannico è esemplificativo: nel Regno Unito, infatti, i ricavi da abbonamenti rappresentano circa il 13% del totale dei ricavi su digitale terrestre, mentre su cavo e satellite la proporzione si inverte e sono i ricavi da pubblicità a registrare percentuali così basse (16% circa del totale risorse multichannel).
In Spagna, a fine 2008, non esistono offerte a pagamento su Tdt, che saranno possibili solo con una modifica della legislazione.
In Francia, pur prevalendo la risorsa pubblicitaria, gli abbonamenti raggiungono una quota significativa, rappresentando circa 1/3 del totale risorse.
Infine, la sola eccezione a questa tendenza è rappresentata dall’Italia, in cui, su Tdt prevale la risorsa pay su quella pubblicitaria, che ancora non si è sviluppata come potrebbe a causa di una forte incidenza della programmazione analogica in chiaro. I ricavi derivanti da offerta a pagamento, invece, sono più sviluppati rispetto a quelli di altri paesi, il 60% in più rispetto alla Francia e più del doppio rispetto al Regno Unito. Questo a causa di una politica commerciale dei principali broadcaster nazionali privati, che hanno fatto grossi investimenti sulla programmazione a pagamento, inizialmente su eventi sportivi per poi comprendere diversi canali tematici.
L’esempio più significativo è quello del Regno Unito, dove, nei cinque anni tra il 2002 e il 2008, i ricavi pubblicitari sono aumentati del 13%. Il segmento più dinamico è proprio quello multichannel, che ha quasi raddoppiato i suoi ricavi, che rappresentavano, a fine 2007, circa un terzo del totale. Nel Regno Unito inoltre si riscontra una corrispondenza tra ascolti e ricavi, per cui un terzo degli ascolti complessivi genera un terzo della raccolta pubblicitaria.
In generale, si regista, in tutti i paesi, un calo dei ricavi pubblicitari da canali tradizionali a favore del segmento multichannel. Infatti, se i ricavi pubblicitari derivanti dai nuovi canali digitali rappresentano ancora una piccola parte del totale mercato pubblicitario televisivo, questi mantengono tassi di crescita positivi a scapito di una generale tendenza a ridurre gli investimenti sui canali più tradizionali, come l’analogico terrestre.
La pubblicità è dunque la principale fonte di ricavi della televisioneì digitale terrestre in Europa, che mediamente ne rappresenta il 70%. Cavo e satellite, al contrario, raccolgono la maggior parte dei ricavi - il 90% - dagli abbonamenti alla pay-tv.
Come sempre il caso britannico è esemplificativo: nel Regno Unito, infatti, i ricavi da abbonamenti rappresentano circa il 13% del totale dei ricavi su digitale terrestre, mentre su cavo e satellite la proporzione si inverte e sono i ricavi da pubblicità a registrare percentuali così basse (16% circa del totale risorse multichannel).
In Spagna, a fine 2008, non esistono offerte a pagamento su Tdt, che saranno possibili solo con una modifica della legislazione.
In Francia, pur prevalendo la risorsa pubblicitaria, gli abbonamenti raggiungono una quota significativa, rappresentando circa 1/3 del totale risorse.
Infine, la sola eccezione a questa tendenza è rappresentata dall’Italia, in cui, su Tdt prevale la risorsa pay su quella pubblicitaria, che ancora non si è sviluppata come potrebbe a causa di una forte incidenza della programmazione analogica in chiaro. I ricavi derivanti da offerta a pagamento, invece, sono più sviluppati rispetto a quelli di altri paesi, il 60% in più rispetto alla Francia e più del doppio rispetto al Regno Unito. Questo a causa di una politica commerciale dei principali broadcaster nazionali privati, che hanno fatto grossi investimenti sulla programmazione a pagamento, inizialmente su eventi sportivi per poi comprendere diversi canali tematici.