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Nel Rapporto di quest’anno la società guidata da Augusto Preta prevede che il mercato del video on demand in Europa Occidentale raggiungerà i 30,5 miliardi di euro nel 2027, rispetto ai 25,7 miliardi del 2024, a un tasso medio annuo di crescita (CAGR) del 6%. Dopo anni di crescita a doppia cifra il mercato dello streaming in Western Europe mostra dunque i primi chiari segnali di rallentamento in conseguenza delle seguenti traiettorie di sviluppo previste per i prossimi anni. La componente a pagamento del VOD (SVOD e TVOD) raggiunge la fase di piena maturità e nei prossimi tre anni segnerà una sostanziale stagnazione + 3%, in termini reali, se rapportata al tasso d'inflazione. Solo lo sport consentirà al VOD a pagamento di mantenere tassi positivi di crescita e questa componente, ampiamente analizzata nel Rapporto, aumenterà il proprio peso nell'offerta complessiva nei prossimi anni. E’ evidente in ogni caso che ora stiamo assistendo a un vero e proprio cambiamento di paradigma, dato che sarà l'AVOD, e dunque la pubblicità, a rendere possibile il mantenimento di un consistente tasso di crescita nei prossimi 3 anni - attorno al 10% -, ma le previsioni di ITMedia Consulting ora prefigurano un incremento minore del previsto, rispetto a quanto prospettato nel Rapporto dello scorso anno, soprattutto a partire dal 2026. Per anni, infatti, si sono esaltata le modalità a pagamento, adesso in verità ciò che funziona meglio sono le forme ibride, con un prezzo mensile ribassato in cambio della visione della pubblicità, rispetto a quelle solo pay, ma anche ai modelli completamente gratuiti dell'AVOD puro, alla Pluto tv per intenderci. Anche Il bundle dei servizi, cioè l'offerta di più servizi SVOD in un unico pacchetto a un prezzo scontato rispetto ai singoli abbonamenti che rappresenta l’ultima frontiera dello streaming, è destinato ancor più a svilupparsi nei prossimi anni, sulla base di diverse tipologie che si stanno affermando sul mercato e che vengono ampiamente descritte e approfondite. L’AI generativa avrà un peso preponderante e "distruttivo" sul business, ma il suo impatto sarà più rilevante in termini di cambiamento dei modelli produttivi e distributivi e in termini di possibili economie di scala e riduzione dei costi, determinando vincitori e vinti di domani, meno in termini di incidenza sul livello complessivo dei ricavi. In definitiva, in un futuro che si prospetta estremamente complicato e incerto, è necessario prestare attenzione a questi segnali per evitare, da un lato, di ancorare le aziende a soluzioni consolidate di comodo, spesso le più semplici perché più familiari, e, dall’altro, di imboccare una strada sbagliata o prematura che avrebbe effetti ancora più devastanti sul loro futuro. Si potrebbe pensare che tutto questo porterà a un rapido declino della TV tradizionale e in prospettiva del video streaming, con conseguenze anche sullo spostamento della spesa pubblicitaria. Di sicuro la corsa per sostituire la TV lineare e successivamente il video streaming è già cominciata. Ma non c’è da farsi illusioni: si tratterà di una maratona, non di uno sprint. Questo e molto altro ancora in un Rapporto di circa 100 pagine, ampiamente corredato di grafici e tabelle, assolutamente da non perdere. In offerta speciale fino al 16 Settembre!
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