29 settembre 2008

A fine 2008 il mercato televisivo italiano raggiungerà il valore di €8.7 mld. Con una crescita superiore al 5% annuo varrà, a fine 2010, €9,6 mld.
E’ quanto emerge dal secondo Rapporto di ITMedia Consulting Il Mercato Televisivo in Italia: 2008-2010 – Il sorpasso di Sky in uscita il prossimo 29 settembre.
In particolare vengono considerate le modalità distributive e le risorse – pubblicità, canone e ricavi da tv a pagamento – allo scopo di valutare in maniera effettiva il peso di ciascuna piattaforma e di ciascun operatore all’interno del sistema.
Il mercato italiano si dimostra sempre più digitale e multipiattaforma, grazie alla coesistenza di quattro modalità trasmissive: terrestre, satellite, IPTV e mobile TV. Al 2010 più di 20 milioni di abitazioni saranno digitali, con una penetrazione dell’84%. La televisione analogica, infatti, è destinata a perdere quote di mercato a vantaggio soprattutto del DTT, che, al 2010, entrerà in oltre metà delle abitazioni italiane. Il satellite non crescerà di molto in termini di penetrazione a causa della saturazione del mercato, mentre rimarrà secondaria, ma con una crescita significativa, la quota dell’IPTV.
La maggior concorrenza tra piattaforme evidenzia l’esistenza di pubblici complementari per i servizi di televisione a pagamento. Infatti, le offerte del DTT che permettono di pagare per servizi televisivi a richiesta senza l’obbligo di abbonamento e i bouquet a basso costo che si sono affiancate alle offerte tradizionali del satellite, hanno permesso anche alle famiglie con bassa propensione alla spesa di usufruire delle offerte della pay-tv, contribuendo alla crescita della risorsa pay.
Inoltre mentre la pubblicità è destinata in prospettiva a divenire la risorsa prevalente della televisione digitale terrestre, forte di un’offerta in chiaro che tenderà a rafforzarsi, il satellite continuerà a sostenersi prevalentemente con gli abbonamenti alla pay-tv..
La dinamicità dovuta allo sviluppo del digitale e alla presenza di piattaforme diverse favorirà una maggiore concorrenza e una conseguente ridistribuzione delle quote in capo ai principali operatori.
In particolare Sky Italia diverrà il primo operatore nazionale, superando Mediaset e Rai, mentre continuerà a restare poco spazio agli altri operatori. Mediaset manterrà il primato della raccolta pubblicitaria, mentre Sky sarà leader nel campo della pay-tv, ma ridurrà in questo ambito, a seguito dell’accresciuta concorrenza multipiattaforma, la propria quota di mercato.
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